IL CONSIGLIO COMUNALE DI CHICAGO CHIEDE LA FINE DEL BLOCCO CONTRO CUBA

CHICAGO
Foto: Cubadebate

Il consiglio comunale di Chicago, nello stato americano dell’Illinois, ha approvato all’unanimità una risoluzione che chiede al governo degli Stati Uniti di porre fine al blocco economico contro Cuba.

Chicago è la diciottesima città degli Stati Uniti ad adottare un tale documento. In totale, dal 2016 sono state approvate 28 risoluzioni che includono anche le legislature statali e riguardano anche la cooperazione con il settore medico e farmaceutico.

La risoluzione emessa dalle autorità di Chicago ricorda che il 17 dicembre 2014, il presidente cubano Raul Castro e il suo omologo statunitense, Barack Obama, hanno deciso in modo sovrano di ripristinare le relazioni diplomatiche tra le due nazioni.

Tuttavia, aggiunge il testo, nonostante Obama abbia eliminato alcune delle restrizioni imposte all’isola caraibica, “le parti principali dell’embargo (blocco) sono ancora in vigore”.

La dichiarazione riafferma che il pieno ripristino del commercio e dei viaggi tra i due paesi sarebbe di grande interesse e beneficio per entrambe le parti nei settori della produzione alimentare, delle opportunità economiche, dell’educazione, della salute pubblica, del turismo, delle arti, dello sport e della ricerca biotecnologica.

Aggiunge che la città di Chicago beneficerebbe del ripristino del commercio con Cuba permettendo l’esportazione di prodotti agricoli e industriali verso la vicina nazione di 11 milioni di persone, così come l’importazione di beni cubani.

Il presidente Joe Biden ha promesso durante la sua campagna elettorale di fare cambiamenti sostanziali nella politica degli Stati Uniti verso Cuba, e invertire le misure attuate dal suo predecessore, Donald Trump, durante i suoi quattro anni al potere.

Nelle ultime settimane, numerose figure religiose e politiche, uomini d’affari, scienziati e attivisti della solidarietà con Cuba negli Stati Uniti gli hanno chiesto di fare i passi necessari al Congresso per eliminare le sanzioni unilaterali contro l’isola.

Circa 20 chiese e organizzazioni religiose negli Stati Uniti hanno chiesto a Biden di invertire la politica ostile del suo predecessore.

La lettera esortava il presidente a fare nuovi passi verso la normalizzazione delle relazioni e ad eliminare i regolamenti che regolano i viaggi, le rimesse e il commercio con la nazione caraibica.

In modo simile, un’organizzazione con sede nella capitale degli Stati Uniti, chiamata Gruppo di Studio Cuba (CSG), i cui direttori hanno chiesto al presidente di porre fine alle restrizioni e ordinare una revisione immediata della designazione unilaterale e arbitraria di Cuba come uno degli stati che, secondo Washington, sponsorizzano il terrorismo.

Fonti:

http://www.cubadebate.cu/

https://www.facebook.com/associazione.italiacuba/

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