Promuovono: Europa por Cuba, Collettivo CUBA VA, AICEC, Centro Studi Italia-Cuba, Torino con il Latinoamerica Antimperialista, Brigata Gino Doné
Inviate la vostra adesione all’iniziativa a: caravanaenturin@gmail.com
Le persone che intendono partecipare sono autorizzate a spostarsi nel comune di Torino e fra i comuni, specificando nell’autodichiarazione la dicitura: “Partecipazione al presidio contro il blocco economico a Cuba autorizzato dalla Questura di Torino presso Parco Dora Torino dalle 14:30 alle 17:00”.
Il Blocco economico, commerciale e finanziario imposto unilateralmente a Cuba dagli Stati Uniti è illegale: viola il diritto internazionale ed è extraterritoriale.
E’ una politica illegittima: pretende di strangolare l’economia di Cuba violandone la sovranità, e perseguita anche paesi e soggetti terzi che intendono mantenere costruttive e fluide relazioni, economiche e non, con la maggiore delle Antille.
Il Blocco è immorale: anche in un momento storico estremamente critico, in cui la pandemia miete vittime e stravolge la vita di interi popoli, le amministrazioni e le lobbies USA hanno continuato ad inasprire le sanzioni contro Cuba, ostacolandone apertamente il diritto di accedere a farmaci, dispositivi e macchinari medici, e addirittura a respiratori artificiali e altri materiali essenziali nella lotta al covid19.
La sua perpetuazione, non curante dei ripetuti pronunciamenti nelle assemblee dell’ONU della schiacciante maggioranza dei Paesi del mondo che ne chiedono a gran voce la fine, è un’anacronistica crudeltà che colpisce in modo indiscriminato il popolo cubano, rallentandone lo sviluppo ed attentando ai diritti fondamentali di donne e uomini, bambini ed anziani, cubani residenti nell’isola o emigrati.
Per questo ci mobiliteremo per dire NO al Blocco e SI’ a Cuba, la cui generosa solidarietà ci è stata offerta senza pretendere nulla in cambio allorché due brigate mediche Henry Reeve, delle tante intervenute nei diversi continenti, sono venute in Italia nel 2020 per aiutarci a combattere la pandemia.
Il meno che possiamo fare è dimostrare a Cuba che non è sola, e che Torino c’è!