di Andrea Puccio
Il presidente di Cuba, Miguel Díaz-Canel, è stato eletto primo segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba (PCC) durante i lavori dell’8° Congresso che si tiene a L’Avana nel Palazzo dei Congressi.
“La cosa più rivoluzionaria all’interno della Rivoluzione è difendere sempre il partito, così come il partito deve essere il più grande difensore della Rivoluzione”, ha detto Diaz-Canel durante il suo discorso al termine del congresso.
L’Ufficio politico del Partito Comunista di Cuba, di cui Díaz-Canel è membro dal 2003, era composto anche dal Cancelliere cubano Bruno Rodríguez Parrilla, dal Segretario del Consiglio dei Ministri, José Amado Ricardo Guerra, dal Ministro delle Forze Armate Rivoluzionarie (FAR) Alvaro López Miera, dal Presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare e del Consiglio di Stato della Repubblica di Cuba, Esteban Lazo Hernández, dal Vicepresidente di Cuba, Salvador Valdés Mesa, dal Primo Ministro Manuel Marrero Cruz e dal Segretario Generale dei Lavoratori di Cuba, Ulisse Guilarte de Nacimiento, tra gli altri.
Miguel Diaz Canle assume l’incarico di primo segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba dopo che Raul Castro aveva annunciato venerdì la sua intenzione di abbandonare tale carica che ricopriva dal 2011. Durante il suo discorso di fronte alla platea dei delegati al congresso Raul Castro aveva detto che “Concludo il mio compito di primo segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, con la soddisfazione di aver adempiuto ai miei compiti e con la fiducia nel futuro della patria”. Ha affermato poi che continuerà a militare nel partito come combattente rivoluzionario, disposto a dare il suo modesto contributo fino alla fine della vita.
La notizia dell’abbandono di Raul Castro alla guida del Partito Comunista di Cuba ha fatto grande eco nei grandi mezzi di informazione internazionale che come sempre non perdono occasione per denigrare la rivoluzione cubana. Per chi come me conosce bene la politica dell’isola questa notizia non è affatto così eclatante. Infatti Raul Castro durante lo scorso Congresso del Partito aveva detto che al termine del suo mandato avrebbe lasciato la guida ad altri, bastava un poca di memoria storica per ricordarsi quanto aveva detto Castro in quella occasione, ma sembra proprio che la memoria scarseggi.
Inoltre il comportamento dei sempre attenti mezzi di informazione che hanno definito l’abbandono di Raul alla guida del PCC come una sconfitta della rivoluzione è alquanto bizzarra. Da un lato si invoca la rottamazione dei vecchi quadri di partito, argomento che ha fatto la fortuna di un noto rignanese che guidava il Partito Democratico, dall’altra quando un novantenne che ha combattuto sulla Sierra Maestra contro l’esercito di Batista decide di passare la guida ad una persona più giovane si grida allo scandalo e si paventa la fine del socialismo a Cuba. Ma per la pace di questi poco attenti ed opportunisti commentatori a Cuba con l’arrivo di Miguel Diaz Canel alla guida del Partito Comunista la rivoluzione ed i suoi principi non sono in discussione.
Miguel Diaz Canel è nato dopo il trionfo della rivoluzione e si è formato con i principi della rivoluzione stessa. Per 15 anni ha ricoperto la carica di Primo Segretario del Partito nelle province di Villa Clara e Holguin, poi è stato nominato Ministro dell’Istruzione Superiore, Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Primo Vicepresidente del Consiglio di Stato e dei Ministri, ha ricordato Raul Castro elencando durante il suo discorso al Congresso gli incarichi che aveva ricoperto.
Infine Miguel Diaz Canel è stato nominato nel 2019 Presidente della Repubblica dopo che questa carica era stata reintrodotta dalla nuova Costituzione cubana.