Casa Editora Abril, 416 páginas
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Dall’altra sponda dell’Atlantico, i collaboratori cubani sono venuti ad aiutare un paese immerso in una paralizzante crisi sanitaria, condividendo i rischi nella battaglia contro la morte.
Enrique Ubieta, giornalista e scrittore, comunicatore ufficiale al seguito della Brigata medica Henry Reeve, ha condiviso la vita quotidiana dei medici e degli infermieri cubani giunti a Torino in risposta alla richiesta di aiuto della città e che hanno lavorato per più di 100 giorni nell’ospedale da campo delle OGR preparato in emergenza.
Di questa esperienza Enrique è stato cronista, ma non solo: con la sensibilità che lo caratterizza e con l’impronta professionale di un giornalismo di inchiesta e ricerca a cui noi abbiamo perso l’abitudine, ha intrapreso una lucida e meticolosa analisi a partire dal microcosmo ospedaliero che ha visto e vissuto in prima persona, per aprire poi prospettive più ampie, fino a toccare temi delicati e complessi, regalando spunti di riflessione allo stesso tempo profondi e di facile lettura, utili a ripensare molte delle nostre convinzioni.
Il contrasto tra lo spettacolare dispiegamento tecnologico e il rovinoso cedimento dei sistemi sanitari dei paesi a cosiddetta “economia avanzata” che non sono riusciti ad assorbire l’onda d’urto della pandemia, ha spinto l’autore ad approfondire le cause del problema attraverso la raccolta di testimonianze dei protagonisti dell’esperienza e interviste ad esperti in materia di sanità. Il suo racconto ci prende per mano, ci accompagna, ci mostra e spiega, con leggerezza e umiltà, verità tanto evidenti quanto indicibili perché sommerse e ormai travolte da una dilagante e strabica narrazione, tipica delle nostre latitudini e del nostro tempo.
Il sottotitolo recita: Solidarietà in tempi di pandemia. È questa la chiave di lettura di un libro imperdibile, allo stesso tempo struggente cronaca di un’esperienza emblematica e graffiante denuncia di un modello economico ed esistenziale ormai palesemente contro natura. Il re è nudo, sembra spiegarci il libro, e ammetterlo sarebbe per noi già mezza soluzione.
Di fronte al lato oscuro della realtà, Diario de Turin è percorso da un caldo respiro di speranza.