Il ritorno alla democrazia a Cuba, secondo quanto affermato dal Presidente statunitense Joe Biden, passerà anche attraverso la possibilità dei cubani di accedere gratuitamente ed illimitatamente ad internet. Dopo le recenti manifestazioni che si sono svolte sull’isola l’11 luglio scorso l’amministrazione degli Stati Uniti sta valutando come poter usare la tecnologia satellitare per portare internet a Cuba..
Joe Biden ha dichiarato che la sua amministrazione sta valutando se l’attuale tecnologia satellitare possa essere usata per diffondere internet gratuitamente a Cuba e permettere così ai cubani di accedere a tutti i servizi che la rete mette a disposizione. Come è noto le manifestazioni che si sono svolte il mese scorso sull’isola sono state amplificate da messaggi diffusi da account di Twitter falsi. Oltre 1800 account di Twitter hanno diffuso oltre 2 milioni di messaggi recanti l’hashtag #soscuba. Inoltre la rete è usata quotidianamente per promuovere false notizie da numerosi blogger finanziati dalle molteplici organizzazioni che, ricevendo cospicui finanziamenti statali, si dedicano alla sovversione del governo cubano. Quindi avere una rete indipendente che possa veicolare i contenuti proposti dagli Stati Uniti diventa di fondamentale importanza per favorire la propaganda anti governativa.
Ma usare la rete per favorire un cambio di governo a Cuba non è una iniziativa nata in questi giorni. Dal 6 dicembre 2018 sull’isola è disponibile Internet sui cellulari grazie alla tecnologia 3G e dall’ottobre 2019 è disponibile anche la connessione 4G. Senza perdere un minuto di tempo nel combattere la rivoluzione cubana, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, ha realizzato il 6 dicembre 2018 la seconda riunione del gruppo di lavoro di Internet per Cuba, che ha come obiettivo quello di creare un flusso di notizie ed informazioni che possono raggiungere gli utenti Internet cubani. La prima riunione di questo gruppo di lavoro ebbe luogo il 7 febbraio 2018 con lo scopo di rafforzare la politica statunitense verso Cuba. Questo gruppo di lavoro fu creato a partire dal Memorandum Presidenziale per la Sicurezza Nazionale del 16 luglio 2017.
Il governo degli Stati Uniti presta particolare attenzione al processo di informatizzazione della società cubana portato avanti dal Ministero delle Comunicazioni, in modo particolare alle possibilità offerte dalla recente espansione di Internet sui dispositivi mobili. Processo necessario per lo sviluppo del paese che invece il governo nordamericano sogna di utilizzare per i suoi scopi controrivoluzionari, nella nuova strategia di attacco all’isola.
Fin dal 1996 il Dipartimento della Difesa sottolineava la necessità di usare la rete Internet quale mezzo per sviluppare la società civile cubana con la trasmissione di notizie ed analisi e di permettere agli utenti privati, alle università ed alle imprese di accedere alle informazioni della propaganda provenienti dagli Stati Uniti. Nel 2012 si formulò l’idea della creazione di una rete wi-fi remota per l’accesso ai contenuti preparati appositamente per Cuba. Il Senatore Marco Rubio affermò che “il sistema totalitario cubano potrebbe crollare se tutti i cubani avessero libero accesso alla rete Internet; Cuba farebbe la stessa fine di tutti quei paesi che hanno fatto le primavere arabe”. Il 13 giugno del 2013 il Dipartimento di Stato annunciava vari progetti per promuovere la democrazia ed i diritti umani a Cuba, uno dei quali prevedeva l’uso di attrezzature digitali da parte della popolazione.
Il presidente Barack Obama, riferendosi all’espansione di internet, dichiarò nel suo discorso il 1’ luglio 2015, annunciando l’apertura dell’ambasciata a Cuba, “che “potremmo aumentare considerevolmente il nostro contatto con il popolo cubano, avremmo maggior personale ed i nostri diplomatici potranno partecipare più attivamente in tutta l’isola … potranno avere contatti con la società civile e con i cubani che vogliono una vita migliore … nessuno spera che Cuba si trasformi dalla sera alla mattina ma credo che l’obiettivo statunitense, mediante la nostra ambasciata, le nostre imprese e soprattutto con il nostro popolo sia quello di rappresentare i nostri interessi ed appoggiare la democrazia ed i diritti umani. L’interesse degli Stati Uniti per l’accesso dei cubani ad Internet si limita alla possibilità di utilizzarlo per i loro scopi sovversivi come avvenuto in molti casi nel mondo”.
Il blocco economico, commerciale e finanziario che colpisce Cuba dal 1962 impedisce alle imprese statunitensi di intrattenere relazioni commerciali con l’isola ad eccezione di quelle che ottengono una licenza speciale. Licenza speciale che viene negata a quasi tutte le aziende ad eccezione di quelle che operano nel settore di internet. Infatti se non è concesso alle imprese farmaceutiche o produttrici di apparecchi medicali di vendere a Cuba medicinali o ventilatori polmonari per la cura dei malati affetti da Covid 19, è concesso a Facebook o Twitter di fornire i loro servizi on line. Ai colossi del web è concessa una licenza speciale per poter diffondere i loro contenuti senza alcuna limitazione. Se a queste imprese viene permesso di operare in un paese sottoposto al più lungo blocco della storia ci sarà un motivo: non è difficile immaginare il perché.
Come tutti sappiamo in questa fase storica è di primaria importanza poter diffondere le proprie informazioni, quindi la rete, come detto, è indispensabile agli Stati Uniti per propagandare i loro messaggi. Le licenze speciali concesse ai colossi del web assolvono alla necessità di propaganda, le licenze negate alle imprese farmaceutiche, ad esempio, alimentano il malcontento popolare.
In ogni caso anche Cuba dovrà fare i conti con la nuova possibilità per i suoi cittadini di accedere a tutti quei contenuti che la rete ci propone ad ogni istante, comprese tutte quelle notizie inventate ad hoc per la tutela degli interessi del capitale; dovrà fare i conti con una società che si mobilita per uno sbadiglio di un gatto ma resta anestetizzata davanti alla morte di migliaia di persone per fame o per una guerra inventata; dovrà fare i conti con lo strapotere che le aziende digitali hanno attualmente nel mondo.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info