MA CHE COS’È QUESTO SOBERANA PLUS E COME FUNZIONA?

di Giuliano Granato (portavoce di Potere al Popolo, è tra i 35 volontari, che aiuteranno la sperimentazione del vaccino interamente pubblico prodotto a Cuba. Al progetto di ricerca partecipa l’ospedale Amedeo di Savoia di Torino)

In tante e tanti mi state scrivendo per chiedere più informazioni sul Soberana Plus, il vaccino che mi è stato somministrato a L’ Avana come booster/terza dose, pensato per soggetti convalescenti dal virus o cui è stato già somministrato un altro vaccino anti-Covid-Sars2.

Ho quindi riassunto alcuni punti:

1. CHE VACCINO È? Il Soberana è un vaccino proteico, differentemente da Pfizer o Moderna, che invece usano tecnologia mRNA.

Semplificando, significa che a Cuba si usa una tecnologia tradizionale che permette di somministrare un pezzettino del virus – la cosiddetta “spike” – nel soggetto da vaccinare che così produce gli anticorpi necessari. I vaccini mRNA, invece, forniscono le “istruzioni”, l’organismo le apprende e alza la barriera di anticorpi.

2. EFFICACIA: Gli studi condotti finora dalle istituzioni cubane – e oggi anche da quelle italiane (Ospedale Amedeo di Savoia di Torino) – dimostrano che il Soberana Plus è un vaccino assolutamente efficace. Costruisce un altissimo muro di anticorpi, tanto in chi era già stato contagiato precedentemente, quanto in chi ha ricevuto altri vaccini.

3. EFFICACIA BIS: Per di più, il Soberana Plus è efficace anche contro le varianti Beta e Delta, la prima estremamente aggressiva e la seconda che ormai è la forma principale con cui si presenta il virus.

4. COSTI, PRODUZIONE, STOCCAGGIO: Il Soberana Plus all’enorme efficacia aggiunge costi di produzione molto bassi: vuol dire che potenzialmente il vaccino può essere prodotto in ogni angolo del pianeta, anche in quei Paesi la cui spesa procapite in sanità è inferiore ai 20$ l’anno, cioè meno di quanto Pfizer chiede per la vendita di una sola dose del “suo” vaccino.

Non solo: Soberana non presenta problemi o condizioni particolari per lo stoccaggio, il che evita di dover disporre di tecnologie avanzate per trasporto e immagazzinamento del vaccino.

5. EFFETTI COLLATERALI: Dall’osservazione condotta finora sui soggetti cui è stato somministrato il Soberana Plus viene fuori che ha effetti collaterali quasi nulli. Solo meno dell’1% soffre di febbre, arrossamento della zona dell’iniezione, malessere generale, eritemi. Per la stragrande maggioranza della popolazione, invece, nessun effetto avverso. Al massimo un piccolo dolorino nel punto della puntura.

6. VACCINO PUBBLICO AL 100%: E questo che c’entra? C’entra e non solo per motivi ideologici. Il fatto che una piccola isola, povera e sotto “bloqueo” da più di 60 anni, riesca in tempi brevissimi a sviluppare 3 vaccini e due candidati vaccinali, dimostra che si può fare, che se siamo in balia di Big Pharma è perché le nostre classi dominanti ci hanno consegnati mani e piedi alle multinazionali del farmaco e non perché non esisteva alternativa. Un serio progetto politico che voglia mettere al centro il bisogno forse più universale che ci sia – quello alla salute – non può prescindere da enti e istituti di ricerca biotecnologica pubblici al 100%.

Giuliano Granato

Non dover essere soggetti alle esigenze di bilancio di qualche azienda e non dover elemosinare la caritatevole cessione di alcuni milioni di dosi per immunizzare milioni di persone sarebbe un salto civiltà di grande importanza.

7. COOPERAZIONE VS.. COMPETIZIONE: Lo studio clinico cui ho preso parte insieme a 35 cittadine/i italiane/i è una prova straordinaria del fatto che la cooperazione batte la competizione senza che ci sia partita.

È dalla messa in comune di conoscenze, tecnologie, possibili risposte, che l’umanità trae giovamento. Non certo dalle guerre tra Stati, dalle multinazionali che cercano di farsi le scarpe per sottrarsi l’un l’altra fette di mercato.

Un sistema internazionale fondato sulla cooperazione è un sistema che fa più bene ai nostri popoli. E se la cooperazione fosse la regola ne guadagneremmo quasi tutti. Eccetto quei pochi che sulla concorrenza lucrano a danno dei molti.

SALUTE DEVE FAR RIMA CON MEDICINA TERRITORIALE. A CUBA È GIÀ REALTÀ. A QUANDO IN ITALIA?

Il Dottor Camilo è uno dei medici che ci stanno monitorando in questi giorni in cui a L’Avana ci hanno somministrato il Soberana Plus come terza dose.

Prima, durante e dopo il vaccino, la rilevazione dei parametri vitali, le lunghe chiacchierate col paziente, l’attenzione a ogni possibile reazione, qui a Cuba sono la prassi.

Perché il vaccino è un’arma, probabilmente quella decisiva, ma capiremmo poco se pensassimo che il tutto si risolva nella somministrazione di una dose e via.

E no, non è una procedura specifica per i 35 italiani di questo studio clinico.

Una delle dottoresse che puntualmente ogni mattina misura pressione, verifica il punto dell’iniezione e registra ogni aspetto, alla domanda se per ogni cubano raccolgono tutte queste informazioni e “perdono tutto questo tempo”, mi ha risposto con il tono e lo sguardo di chi ti sta riportando una cosa assolutamente banale e scontata: “raccogliamo tutte le informazioni e una grossa mano ce la danno i medici di famiglia che conoscono i propri pazienti meglio delle proprie tasche perché ogni giorno visitano, parlano, passano ore a conoscere, chiacchierare, raccogliere informazioni.

Ecco: un sistema sanitario davvero capillare, capace di arrivare a ogni persona ovunque sia, è fondamentale per usare al meglio l’arma del vaccino.

In Italia, almeno dall’inizio della pandemia è stato chiaro che 40 anni di austerità e tagli hanno indebolito il nostro sistema immunitario collettivo, che si chiama sanità pubblica.

La strada della risalita degli anticorpi non è il solo vaccino, serve rimettere in piedi una medicina capillare, preventiva e di prossimità.

TERZA DOSE: FATTA! CON SOBERANA PLUS, IL VACCINO CUBANO PUBBLICO AL 100%!

Sono tra i 35 volontari italiani cui è stato appena somministrato il Soberana Plus, il vaccino di Cuba che potrà servire come booster – cioè terza dose – contro il Covid-19.

Cos’ha di eccezionale il Soberana?

L’ha riassunto bene il Dr. Vicente Vérez Bencomo, direttore dell’Istituto Finlay de L’Avana, quando ha parlato della differenza tra il vaccino Pfizer e quello cubano: il primo – ha spiegato – nasce perché la multinazionale ha intravisto la possibilità di enormi guadagni e ha dunque sviluppato un vaccino (assolutamente efficace dal punto di vista medico, va sottolineato) per inseguire il suo scopo principe, cioè far soldi.

Insomma: fare profitti salvando vite. Salvare vite come variabile dipendente della possibilità di ricavare profitto.

Soberana, invece, nasce per dare una risposta al bisogno primario dei nostri popoli: salvare vite, tutelare la salute. Se poi Cuba riuscirà a ricavarci anche del denaro, tanto meglio.

Insomma: salvare vite e magari fare anche un po’ di soldi. Salvare vite come variabile indipendente, che viene prima di tutto.

In questa differente gerarchia delle priorità c’è tutta la differenza del mondo.

E io sono orgoglioso e felice di partecipare al progetto di chi mette le nostre vite davanti a qualsivoglia legge del profitto.

Perché in questa sovversione delle leggi del mercato e del mondo in cui viviamo, in questa ostinazione di mettere l’essere umano al centro, risiede il futuro della nostra umanità.

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