Una delegazione della Cgil in partenza questa mattina verso il confine tra Slovacchia e Ucraina per portare aiuti alimentari ai profughi fuggiti dalle bombe. Le telecamere di Collettiva documenteranno questo viaggio.
Roma-Vienna-Bratislava-Kosice-Sobrance e ritorno. Tremilaquattrocentotrentasei chilometri. Obiettivo: arrivare fino al confine slovacco per consegnare un carico di aiuti alimentari alla popolazione ucraina. Riso, biscotti, latte a lunga conservazione, alimenti per neonati, succhi di frutta, prodotti per l’igiene personale. Generi di prima necessità per chi, una volta scappato dalle bombe, deve sopravvivere nella nuova “vita” da profugo.
Una delegazione variegata, capitanata dalla Cgil nazionale insieme alla Filt Cgil, Flai Cgil, Cgil Emilia-Romagna, Cgil Lombardia, Spi Cgil Lombardia, Cgil Milano, Nexus Emilia Romagna e dove anche Collettiva darà il suo contributo con cuore, braccia e telecamere. Seguiteci nei prossimi giorni sulla piattaforma e sui social dove documenteremo questo viaggio nel cuore dell’Europa.
Il cammino verso il confine sarà intervallato da varie tappe. La prima a Vienna dove, per l’occasione, ci sarà un incontro col sindacato austriaco Ogb. Subito dopo la delegazione si trasferirà a Bratislava per un saluto col sindacato slovacco Koz. L’indomani (30 marzo) è previsto l’arrivo al centro profughi di Sobrance dove il materiale raccolto verrà consegnato direttamente al sindacato ucraino Fpu, impegnato sul territorio nella gestione dell’emergenza umanitaria.
La solidarietà prosegue anche con la sottoscrizione tra lavoratori, pensionati e studenti per l’aiuto umanitario alle vittime della guerra e per l’accoglienza dei profughi in Europa e in Italia organizzata dalla Cgil nazionale. I fondi saranno destinati esclusivamente a finalità umanitarie attraverso sindacati locali, entità e associazioni di assoluta garanzia che già operano nel campo dell’aiuto umanitario. Qui sotto il conto corrente dedicato:
IBAN: IT18Y0103003201000007777787
Intestato a: CGIL Nazionale
Causale: “EMERGENZA UCRAINA”
Fonte: https://www.collettiva.it/