A Camere sciolte, il Parlamento italiano è impegnato a votare i programmi pluriennali di armamento. Ieri 13 settembre, è arrivato il parere obbligatorio della commissione Difesa del Senato su 6 dei 16 decreti del Governo, giovedì toccherà alla commissione della Camera. Programmi che riguardano l’acquisizione di cacciamine, elicotteri, carri armati e missili. Così è arrivato il via libera in commissione con il voto favorevole di tutte le forze politiche, tranne il Movimento 5 stelle.
In una nota i quattro senatori parlando di “un colpo di mano di fine legislatura in periodo di gestione dei soli affari correnti” messo in atto dalla “potente lobby del complesso militare-industriale che, con la complicità dei partiti vecchi e nuovi”. Le commissioni Difesa sono state sommerse da “decine di programmi di riarmo che richiedono attenzione e approfondita analisi “, spiegano. “E’ una questione di democrazia, di rispetto del Parlamento e delle sue prerogative: decisioni come queste, che vincolano i governi dei prossimi 15-20 anni a spese multimiliardarie, vanno esaminate con attenzione e ponderazione da un Parlamento pienamente legittimato e operativo”, scrivono Fede, Auddino, Corbetta e Castiello.
“L’impegno finanziario pluriennale complessivo dei sei programmi di riarmo approvati oggi è di circa 6 miliardi con un onore finanziario complessivo di 10 miliardi “, spiegano i 5 stelle respingendo al mittente le critiche di incoerenza. “Una cosa è la creazione di fondi pluriennali per l’ammodernamento della Difesa, che il M5S ha sostenuto. Altro è decidere quando e come spendere questi soldi. Tanto più se questa decisione esecutiva cade in un periodo di drammatica emergenza economica e sociale come quella che stiamo attraversando ora, che ha ben altre urgenze. In questo ultimo scorcio di legislatura Governo e Parlamento dovrebbero concentrarsi non sul riarmo, ma esclusivamente sull’emergenza economica e sociale che le nostre famiglie e le nostre imprese stanno affrontando”, concludono i senatori del Movimento 5 Stelle.