Per la trentesima volta è stato presentato da Cuba all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il progetto di risoluzione sulla necessità di cancellare il sessantennale blocco economico, commerciale e finanziario che gli Stati Uniti hanno applicato all’isola caraibica.
Il blocco economico è stato applicato per la prima volta nel febbraio 1962 dagli Stati Uniti all’isola caraibica per costringerla a desistere dalla sua legittima decisione di essere un paese socialista. Ogni anno, dal 1992, Cuba presenta una risoluzione all’ONU dove chiede che venga eliminato il blocco, tale risoluzione viene sempre votata dalla stragrande maggioranza delle nazioni presenti nell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
All’ultima votazione, quella del 23 giugno 2021, hanno partecipato 189 nazioni delle quali 184 hanno votato a favore dell’abolizione del blocco, Colombia, Ucraina ed Emirati Arabi si sono astenuti, Stati Uniti ed Israele hanno votato contro.
Nella sessione odierna la quasi totalità delle nazioni rappresentate all’ONU hanno espresso la necessità di cancellare il blocco che gli Stati Uniti continuano ad applicare a Cuba. Dalle dichiarazioni espresse durante il dibattito si comprende come il blocco sia una misura coercitiva e sia al tempo stesso anacronistico e violatorio dei diritti umani del popolo cubano.
Di seguito alcune delle dichiarazioni espresse:
Cambogia: “Il popolo cubano merita di vivere in pace e in stabilità.
Namibia: “Chiedere la fine del blocco è dare al popolo cubano la possibilità di seguire il suo sviluppo”.
Venezuela: “E’ una politica illegale perché viola i precetti della carta della fondazione dell’ONU, è un blocco inumano, criminale ed il principale ostacolo allo sviluppo di Cuba”.
Guinea Ecuatoriale: “Perché continuare a condannare un popolo?”.
Siria: “Tutti i pretesti per misure coercitive unilaterali è ipocrisia politica e rappresentano un doppio standard”.
Isole Filippine: “Gli Stati Uniti devono eliminare il blocco una volta per tutte”.
Cina: “Il blocco è una violazione del diritto alla sussistenza ed allo sviluppo”.
Corea del Nord: “La misura extraterritoriale più lunga ed ingiusta imposta da uno stato ad un altro”.
Trinidad e Tobago: “Una politica anacronistica quando il multilateralismo e la cooperazione sono il futuro”.
Bolivia: “ Violazione costante dei diritti umani e ed minaccia al multilateralismo”.
Russia: “E’ un atto di terrorismo economico ed un esempio della politica discriminatoria degli Stati Uniti”.
Il gruppo degli stati non allineati: “Chiediamo di eliminare immediatamente il blocco che è stato ampliato nel mezzo della pandemia”.
Argentina: “Il blocco si è trasformato ogni giorno ed è diventato semprepiù pesante”.
Kenya: “Il blocco contro Cuba è inumano ed ingiustificato”.
Perù: “E’ necessario terminare con le misure unilaterali perché Cuba possa progredire”.
Etiopia: “Queste misure impediscono a Cuba di prosperare economicamente”.
India: “Il blocco mina la credibilità delle Nazioni Unite”.
Nel suo intervento il Ministro degli Estri di Cuba Bruno Rodriguez Parrilla, tra le altre cose, ha sottolineato che tra i problemi causati dal blocco “I bambini cubani affetti da glaucoma o da malattie alla retina non possono essere curati con laser prodotti negli Stati Uniti, i bambini affetti da malformazioni al cuore non possono usare valvole cardiache prodotti negli Stati Uniti”.
Ha poi affermato che molte banche non hanno voluto, per paura delle sanzioni, processare transazioni internazionali con altre nazioni, ha denunciato che Cuba è ancora inserita nella lista dei paesi patrocinatori del terrorismo e ciò comporta alla nazione di dover pagare i prodotti che riesce ad importare ad un prezzo maggiore.
Ha ricordato che il blocco economico, commerciale e finanziario è la causa dell’emigrazione illegale e disordinata che il paese soffre. “Lasciate vivere Cuba in Pace, il mondo sarà migliore senza il blocco, gli stati Uniti saranno un paese migliore senza il blocco contro Cuba”, ha dichiarato chiudendo il suo intervento Bruno Rodriguez Parrilla.
Alla votazione di oggi, 3 novembre 2022, hanno partecipato 189 nazioni delle quali 185 hanno votato a favore della cancellazione del blocco, Stati Uniti ed il sodale Israele hanno votato come al solito contro, Ucraina e Brasile si sono astenuti.
E adesso cosa accadrà? Assolutamente nulla. La risoluzione approvata dal 97,9 per cento delle nazioni del mondo, ma non dagli Stati Uniti, non avrà alcun effetto perché non piace alla Casa Bianca!
La risoluzione approvata non avrà nessun effetto, come non ne ha avuto negli ultimi trenta anni, ovvero in 30 votazioni all’Assemblea Generale ONU. E’ oramai assodato che quando l’ONU adotta una risoluzione che va contro gli interessi degli Stati Uniti o condanna Israele per le violenze contro i palestinesi non viene presa in considerazione, come se fosse una semplice presa di posizione e che soprattutto non deve avere effetti concreti.
Fonte:
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info