“A noi laureati della Scuola Latinoamericana di Medicina (ELAM) non basterà una vita per ringraziare Cuba dell’opportunità che ha dato a noi e al mondo”. È quello che ha detto Andrea Polanco, medico cileno, specialista in psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, laureato della prima generazione di studenti di quella università medica.
Era il 21 novembre 1998 quando fu menzionata per la prima volta l’intenzione di creare un’istituzione come l’ELAM. È stata l’idea del Presidente Fidel Castro, quando intervenne pubblicamente dopo la piaga dell’uragano Mitch in America centrale.
Questo centro (ELAM) sarà dedicato al più nobile e più umano dei mestieri: salvare vite e preservare la salute, affermò Fidel alla sua inaugurazione il 15 novembre 1999, nel contesto del IX Vertice Iberoamericano dei Capi di Stato e di Governo, tenuto all’Avana.
Il leader della Rivoluzione cubana in quell’occasione disse:
“Più che medici saranno gelosi custodi della cosa più preziosa che c’è nell’essere umano, apostoli e creatori di un mondo più umano”.
E quella premessa è quella che ancora oggi viene gelosamente difesa da docenti, studenti e laureati del centro.
Dalla sua creazione ad oggi, ELAM è cresciuta molto: all’inizio gli studenti che provenivano da 18 Paesi oggi arrivano da ben 74 nazioni e il numero degli oltre 30.000 laureati dimostra il successo di una grande idea, sostenuta con tenacia da Cuba.
Fonte: https://www.granma.cu/