Poche parole per descrivere Cuba… “Non c’è Cuba contro Cuba” di Miguel Cruz Suarez

Le strade di Cuba

Non stiamo solo difendendo una nazione, stiamo difendendo il nostro piccolo pezzo di Patria e il diritto che le nostre strade continuino ad essere un luogo di pace. 

Per i cubani il quartiere è vitale, con la sua rete di persone diverse e quel sentimento di vicinato reciproco che scorre di casa in casa.

Il nostro quartiere o la nostra strada è anche quello del maestro, del dottore, del poliziotto, del droghiere, del venditore di “strada” e di un elenco infinito di mestieri, cognomi e soprannomi.

Quello stesso mosaico cubano, solcato da imperfezioni, buche e mancanze; percorsa e ripercorsa da bambini in divisa e medici di famiglia, custodisce uno dei beni più preziosi di questo mondo convulso e diseguale: la tranquillità della città, quella che permette il trambusto di casa, mentre nei patii o sui marciapiedi i ragazzi si divertono, il rombo dei banditori di merendine gelato o la musica ad alto volume di un gruppo di giovani di ritorno dalla spiaggia.

Fermi ai margini del quartiere o semplicemente affacciati alle finestre quando scende la notte, i cubani non ascoltano l’eco degli spari, né si precipitano sui figli per evitare i rapimenti. 

Il pomeriggio scende sereno e i nottambuli non troveranno bambini che dormono all’aperto, non importa se si tratta dell’Avana o della più umile cittadina in mezzo alle montagne.

Cercano di offrirci il disordine come opzione di cambiamento, incitano all’odio e promuovono il fuoco, il tutto partendo dal presupposto che dopo il caos rinascerà un’altra Cuba, splendida, abbondante, con la droga e la prostituzione travolgente nelle sue strade e profondamente democratica, così democratico che non potranno viverci né comunisti né rivoluzionari, così prospero che non sarà necessario che l’istruzione o la sanità siano pubbliche, così politicamente leggero , che i marines potranno tornare a orinare sulle statue con tutta tranquillità della mente; e così moderno che la biotecnologia, la sicurezza sociale e persino l’acqua saranno privatizzate. 

Purtroppo per chi offre un panorama così scoraggiante, abbiamo imparato da tempo a pensare e siamo abili a distinguere il vero volto dietro le maschere.

Fonte: https://www.granma.cu/

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