Il XXIX Vertice iberoamericano, tenutosi a Cuenca, in Ecuador, è stato teatro di molteplici espressioni di solidarietà con Cuba, a causa dei recenti fenomeni naturali che hanno colpito il nostro Paese, nonché di un fermo rifiuto del blocco statunitense e dell’inclusione dell’isola nell’arbitraria e unilaterale Lista degli Stati sponsor del terrorismo.
il capo della delegazione cubana, Rodolfo Benítez Verson, direttore generale del Ministero degli Esteri e coordinatore nazionale iberoamericano, ha ringraziato le nazioni iberoamericane per il loro fermo sostegno a Cuba e ha denunciato la determinazione del governo statunitense a soffocare il popolo cubano e a provocare instabilità politica con la sua brutale guerra economica. La Dichiarazione di Cuenca, firmata da tutti i partecipanti al Vertice ad eccezione dell’Argentina.
L’intervento del capo della delegazione cubana, l’Ambasciatore Rodolfo Benítez, Coordinatore Nazionale della Conferenza Iberoamericana, alla Riunione dei Ministri degli Affari Esteri del XXIX Vertice Iberoamericano.
Sua Eccellenza Gabriela Sommerfeld, Ministro degli Affari Esteri e della Mobilità Umana della Repubblica dell’Ecuador, Illustri Ministri degli Esteri e altri capi delegazione,Caro Andrés Allamand, Segretario Generale Iberoamericano, Eccellenze: La delegazione cubana porge a tutti un cordiale saluto e ringrazia per l’ospitalità ricevuta dal popolo e dalle autorità ecuadoriane in questa bellissima città di Cuenca, gioiello del patrimonio mondiale. Salutiamo il lavoro dell’Ecuador alla guida della Conferenza iberoamericana. A nome del popolo e del governo cubano, vi ringrazio per le numerose espressioni di solidarietà che abbiamo ricevuto per le recenti circostanze difficili vissute dal nostro Paese, colpito da due uragani di grande portata. Tutta la nostra solidarietà alle nazioni iberoamericane che nelle ultime settimane hanno subito le conseguenze di fenomeni naturali.
Eccellenze: Non sarà impossibile raggiungere, nei tempi previsti, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.La battaglia contro la fame, la povertà e la disuguaglianza, nella nostra regione e nel mondo, non può essere vinta senza affrontare i fallimenti strutturali e sistemici dell’attuale ordine internazionale ingiusto ed escludente. I popoli chiedono più multilateralismo e meno egemonia. Più solidarietà e non interferenza. Più cooperazione e dialogo invece di misure coercitive unilaterali. Senza queste premesse, per milioni di persone, soprattutto nel Sud del mondo, la possibilità di un futuro dignitoso rimarrà un’utopia. Nel caso di Cuba, oltre alle sfide comuni, il principale ostacolo al nostro benessere e al nostro sviluppo è il criminale blocco da parte degli Stati Uniti e l’infame inclusione del Paese nell’arbitraria e unilaterale Lista degli Stati che presumibilmente sponsorizzano il terrorismo. La guerra economica contro Cuba si è intensificata a livelli senza precedenti. Nessun cubano sfugge alle sue terribili conseguenze. Anche gli imprenditori e i cittadini dei loro Paesi sono vittime della sua portata extraterritoriale. Ringraziamo le nazioni iberoamericane per il loro prezioso sostegno alla richiesta di porre fine al blocco e di escludere Cuba dalla Lista degli Stati che sponsorizzano il terrorismo. Questo sostegno è stato forgiato e mantenuto nonostante la diversità delle posizioni ideologiche e politiche, perché è una questione di giustizia elementare e di rispetto della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale.
Eccellenze: La Conferenza iberoamericana si trova di fronte a rischi importanti. Quanto sta accadendo in questi giorni a Cuenca è molto grave, preoccupante e pericoloso. La posizione isolata dell’Argentina non può costringere il Vertice a tacere su questioni di grande importanza per i Paesi iberoamericani, come i diritti delle donne, il rifiuto del blocco contro Cuba, la lotta al terrorismo e la denuncia dell’odio, tra le altre. Non è nemmeno accettabile che l’Argentina possa indebolire le posizioni iberoamericane di lunga data sull’uguaglianza di genere, sulla lotta al cambiamento climatico e sull’impegno per l’Agenda 2030. È di fondamentale importanza preservare l’eredità storica della Conferenza iberoamericana, costituita dal consenso costruito grazie agli sforzi congiunti di oltre 30 anni. È urgente dissuadere i comportamenti isolazionisti che cercano di frammentare le posizioni storiche e indebolire questo forum multilaterale. Questa è una priorità ancora maggiore in un contesto globale in cui lo sforzo collettivo e l’azione concertata sono più importanti che mai. Se questo comportamento venisse tollerato, ci avvieremmo sulla strada dell’irrilevanza della Conferenza iberoamericana e della sua eventuale estinzione. Cuba ribadisce il suo impegno in questo spazio, dove condividiamo identità e storia, aspirazioni e sfide. Continueremo a contribuire al rafforzamento della Conferenza, sulla base dell’inclusione, della solidarietà e del rispetto reciproco, sempre a beneficio dei nostri popoli.
Grazie mille.
Fonte: http://www.cubadebate.cu/