Il 20 dicembre all’Avana hanno marciato in 500.000 davanti all’ambasciata USA, contro il Bloqueo e per la cancellazione di Cuba dalla lista dei paesi presunti patrocinatori del terrorismo

Marcia a l'Avana del 20 dicembre

Riportiamo l’intervento del Presidente Miguel Mario Díaz-Canel Bermúdez (versione stenografica della Presidenza della Repubblica di Cuba)

Caro General d’Esercito Raúl Castro Ruz, leader della Rivoluzione Cubana;

Caro popolo di Cuba;

Avaneri;

Compatrioti:

L’attuale amministrazione nordamericana, alla quale oggi resta esattamente un mese nella Casa Bianca, non ha fatto niente per allontanarsi dalla linea del blocco indurito e dall’asfissia economica imposta a Cuba,eredità lasciata dall’amministrazione che in gennaio torna all’Ufficio Ovale.

Con l’applicazione delle 243 misure addizionali e il mantenimento di Cuba nella lista dei paesi patrocinatori del terrorismo, Biden ha mantenuto disciplinatamente e crudelmente la politica che Trump aveva approvato durante il suo mandato.

Nelle ultime settimane e negli ultimi giorni sono state numerose le affermazioni di personalità statunitensi e di altre   parti del mondo che domandano a Biden di usare la sua facoltà per, almeno, ritirare da questa spuria lista il nome di una nazione che non dovrebbe essere mai stata inclusa.

Segnalare Cuba come Stato che, si presume, patrocina il terrorismo è quanto meno falso e immorale, venga de donde venga l’accusa, e lo è doppiamente quando l’accusa proviene dal territorio statunitense, dove si addestrano i gruppi paramiliatri che organizzano, promuovono e finanziano azioni di terrorismo contro strutture socieli ed economiche in Cuba.

Sono ubicati nel sud della Florida e non si nascondono per addestrarsi. Lo fanno in maniera pubblica, alla vista e con la protezione delle autorità locali, violando le loro stesse leggi e i trattati internazionali.

Hanno agito così per molti anni accogliendo nel loro territorio terroristi confessi di questo continente, come Luis Posada Carriles e Orlando Bosch, autori intellettuali dell’abominevole crimine di Barbados, che sono morti tranquillamente negli Stati Uniti senza mai pagare per i loro misfatti.

Conoscendo questi precedenti, nessun governante nordamericano può catalogare Cuba come stato terrorista.

Lo sa bene l’attuale Governo di questo paese. L’ha riconosciuto il segretario di Stato, Antony Blinken, nel mese di maggio scorso, quando ha dichiarato di fronte ai media che non esiste nessuna giustificazione per la permanenza di Cuba in quesa lista.

Lo riconoscono, però non agiscono, perchè la politica statunitense verso Cuba è stata sequestrata da sei decenni da un gruppetto mafioso del batistato, sistemato nel sud della Florida e davanti al quale hanno mostrato debolezza all’ora d’agire con coerenza verso il nostro paese.

La permanenza di Cuba in questa lista e l’intensificazione della politica del blocco sono azioni spietate verso il popolo cubano e devono essere eliminate già!

Quando si persegue e s’impediscono le transazioni finanziarie e il nostro commercio internazionale, si stanno negando al popolo di Cuba alimenti, medicine, combustibili beni, rifornimenti e merci essenziali per la sua sopravvivenza.

Quando si pongono ostacoli alle nostre esportazioni o si perseguitano e penalizzano le relazioni con le nostre imprese, si sta privando il paese di divise essenziali per svilupparsi e per finanziare il nostro progetto di giustizia sociale.

Quando s’impedisce la contrattazione di servizi /online/ o si restringono gli scambi accademici a una nazione che cerca di svilupparsi e crescere con il suo talento e gli sforzi propri, nel mezzo di un mondo sempre più interconnesso.

Quando si nega a un popolo l’ossigeno medicinale nel mezzo di una pandemia e si spaventano altri paesi o imprese straniere che lo possono fare, si agisce in forma criminale.

Questa è la quotidianità in cui Cuba e il suo Governo lottano per aprirsi la propria strada.

La pretesa degli Stati Uniti di lacerare la dignità di questo popolo per mezzo del garrote, è stata rifiutata oggi con questa concentrazione e marcia combattente che dimostra quanto è sempre elevato l’onore della nostra Patria.

(Applausi.)

Da quando abbiamo fatto la convocazione a qusta marcia, gli uccelli del malaugurio, portatori dell’ odio anti cubano hanno vociferato che sarebbe stata un fallimento ed hanno chiamata a boicottarla, mentendo sulle loro motivazioni, Come non conoscono il popolo cubano!

Stimano ancora davvero poco le nostre convinzioni patriottiche e rivoluzionarie!

Altri scarsi portavoce del Governo statunitense e della mafia anticubana del sud della Florida hanno insistito, avvelenando le reti con la falsa idea che questa era una marcia antistatunitense!

Contro il popolo statunitense non professiamo il minimo sentimento di odio o avversione. Ai nobili cittadini di questo paese va tutto il nostro rispetto con la mano tesa per rinforzare i vincoli di fraternità tra i due popoli.

È la stessa mano che abbiamo teso ai governi degli Stati Uniti dal trionfo della Rivoluzione ad oggi, sempre in funzione d’una relazione seria, rispettosa e in uguaglianza di condizioni.

Ma se gli Stati Uniti insistono nel loro impegno di lesionare la nostra sovranità, la nostra indipendenza, il nostro socialismo, incontreranno solo ribellione e intransigenza!(Applausi.)

La Rivoluzione cubana è sopravvissuta ad ogni amministrazione che lo ha tentato e continuerà ad essere così.

Questa sarà una marcia , sì, molto antimperialista!

Contro l’imperialismo nordamericano e la sua pretesa d’imporsi in Cuba con la forza o la seduzione, noi marceremo ora e sempre! (Applausi.)

Marciamos già per dire al Governo degli Stati Uniti : lasciate vivere in pace il popolo cubano!

Abbasso l’ingerenza! (Eclamazioni di: Abbasso )

Abbasso il blocco (Esclamazioni di: Abbasso!)

Abbasso le misure coercitive unilaterali contro Cuba! (Esclamazioni

di: Abbasaso!)

Abbasso la permanenza di Cuba nella lista degli Stati patrocinatori del

terrorismo! (Esclamazioni di: Abbasso!)

Abbasso il genocidio contro il popolo cubano! (Esclamazioni di: Abbasso!)

Socialismo o Morte!

Patria o Morte!

¡Vinceremo! (Esclamazioni di: Vinceremo!)

(Ovazione)

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