La conferma (anche) giudiziaria della vittoria di Nicolás Maduro alle elezioni presidenziali in Venezuela

Bandiera del Venezuela

Il Tribunale Supremo di Giustizia (TSJ) della Repubblica Bolivariana del Venezuela, la massima autorità giudiziaria del Paese, giovedì 22 agosto, ha certificato il risultato delle elezioni presidenziali del 28 luglio con una sentenza con cui ha dettagliato il processo di perizia tecnica effettuato dalla più alta Corte attraverso la Sala elettorale. La sentenza conferma i bollettini elettorali emessi dal Consiglio Nazionale Elettorale (CNE), a loro volta supportati dai verbali di conteggio emessi dalle macchine per il voto, vale a dire le macchine elettorali digitali che rappresentano lo strumento attraverso cui viene espresso, in forma digitale, il voto degli elettori e delle elettrici in Venezuela. Nella notte tra il 28 e il 29 luglio, il CNE, l’organo, nel quadro del Potere elettorale, responsabile del complesso dei processi elettorali in Venezuela, aveva fornito il primo bollettino: con l’80% dei voti trasmessi e una tendenza, giunti a tale percentuale, irreversibile, Nicolás Maduro è stato eletto presidente della Repubblica, per il terzo mandato, con una percentuale superiore al 51% dei voti. 

Successivamente, nella giornata del 2 agosto, lo stesso CNE ha promulgato il secondo bollettino, che consolida l’affermazione di Maduro: con il 96,87% dei voti registrati, la partecipazione al voto è stata pari al 59,97%, pari a 12.386.669 elettori, con 12.335.884 voti validi e 50.785 nulli. Nicolás Maduro ha ottenuto 6.408.844 voti (pari al 51,95%) mentre il candidato della destra Edmundo González Urrutia, 5.326.104 voti pari al 43,18%. Il TSJ ha quindi confermato che i risultati coincidono con i dati elettorali raccolti dai centri di raccolta dati del CNE e con i voti effettivamente espressi attraverso le macchine digitali; inoltre, ha ribadito che i bollettini emessi dal CNE sono supportati dai documenti di conteggio emessi dalle macchine elettorali digitali presenti in tutti i seggi. “La Sala elettorale convalida i risultati delle elezioni presidenziali del 28 luglio emessi dal CNE con cui Nicolás Maduro è rieletto presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela”.

Le operazioni di voto sono state monitorate da un’ampia delegazione internazionale: ben 635 osservatori, provenienti da 107 Paesi del mondo, che hanno confermato regolarità e trasparenza del voto, anche con un comunicato ufficiale congiunto, sottoscritto all’unanimità, tradotto e pubblicato in più lingue. Il procedimento giudiziario sul contenzioso elettorale, a partire dal ricorso avanzato, peraltro, proprio dal presidente Maduro, si è basato sull’analisi di tutti gli atti di valore probatorio, quelli registrati dagli ex candidati (in tutto dieci) e dai rappresentanti delle varie liste elettorali (in tutto trentasette), e quelli inerenti all’attacco informatico sul sistema di trasmissione dati che ha colpito il CNE il 28 luglio. Il TSJ ha confermato che l’ex candidato Edmundo González Urrutia non ha risposto alla convocazione del Tribunale, ponendosi in stato di oltraggio alla corte, condotta passibile delle sanzioni previste dall’ordinamento vigente. Di conseguenza, è stata inviata al Procuratore Generale della Repubblica la documentazione utile affinché tutti gli elementi pertinenti confluiscano nelle indagini in corso sulle varie ipotesi di reato. Infine, il TSJ ha esortato il CNE a pubblicare i risultati finali come previsto dall’art. 155 della Legge Organica sui Processi Elettorali del 12 agosto 2009.

Dopo la sentenza, definitiva e non appellabile, l’Assemblea Nazionale, vale a dire il parlamento venezuelano, ha deliberato un accordo di accoglimento della sentenza finale emessa dalla Sala elettorale del TSJ, con la ratifica dei risultati delle elezioni presidenziali, emessi dal CNE, che hanno proclamato vincitore Maduro. In particolare, la delibera impegna a supportare la sentenza del TSJ; a rivolgersi agli organi competenti per determinare le responsabilità in ordine alle ipotesi di reato, tra le altre, di usurpazione di funzioni, crimini informatici, associazione a delinquere, incitamento all’odio; a pubblicare la delibera sulla Gazzetta Ufficiale. Da parte sua, il presidente Maduro, dopo la sentenza, ha ricordato che la Sala Elettorale del TSJ ha svolto “un lavoro tecnico, professionale e giuridico in base alle leggi” e inoltre “quale Potere giudiziario della Repubblica Bolivariana del Venezuela, ha emesso una sentenza solida e storica”. “Quando c’è una disputa elettorale, c’è un’unica istanza designata a risolverla, vale a dire la Sala elettorale del Tribunale Supremo di Giustizia”. 

Com’è noto, la destra eversiva, quella del candidato Edmundo González Urrutia e del capo della campagna della destra, Maria Corina Machado, non solo si è rifiutata di riconoscere il risultato delle elezioni del 28 luglio ma ha anche provato un colpo di forza che ha aperto la strada a un tentativo di vero e proprio colpo di stato, assoldando e spingendo bande criminali a diffondere violenza nelle strade, nel tentativo di alimentare panico e creare presupposti per il golpe, un rovesciamento violento delle autorità legittime. Un piano eversivo anche armato, come ha mostrato il ritrovamento di parti di AK-47 e AR-15, armi, veicoli, perfino un velivolo, per un totale di migliaia di munizioni e di centinaia di parti e pezzi di armi da guerra, destinate ad “assassinare cittadini venezuelani e generare caos nel Paese”, con l’obiettivo di creare un terreno fertile per attentare alla pace. In queste violenze, che hanno registrato il massimo di intensità a cavallo tra il 29 e il 31 luglio, sono state assaltate e vandalizzate strutture ed edifici pubblici, sono stati registrati 25 morti e centinaia di feriti e, sono cadute, tra le vittime, anche due dirigenti chaviste, Cirila Gil e Mayauri Coromoto Silva. La sentenza del TSJ pone dunque fine al contenzioso elettorale e sancisce, anche (perfino) sul piano giudiziario, la conferma di Nicolás Maduro come presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela per il periodo 2025-2031. 

di Gianmarco Pisa

Fonte: https://www.pressenza.com/it/

Riferimenti:

Elvis Amoroso lee segundo boletín con resultados de elecciones presidenciales, Caracas, 2 de agosto de 2024: www.youtube.com/watch?v=JUpJvh0kn9g

Yoselina Guevara Lopez, Vittoria popolare del Presidente Maduro e cronaca annunciata di un nuovo fallimento dell’opposizione, 13 agosto 2024: https://www.cubainsieme.com/altre-notizie/venezuela-vittoria-popolare-del-presidente-maduro-e-cronaca-annunciata-di-un-nuovo-fallimento-dellopposizione 

Atilio Boron, ¡Exhiban las actas!, Pagina12, 6 de agosto de 2024: https://atilioboron.com.ar/exhiban-las-actas 

Programa 360 | TSJ certificó los resultados electorales presidenciales del 28 de julio, 22 de agosto de 2024:

Tribunal Supremo de Justicia certifica resultado electoral del 28-J, VTV, Caracas, 22 de agosto de 2024:

https://www.vtv.gob.ve/tsj-certifico-resultado-electoral

Veedores internacionales avalan resultados del 28-J y condenan injerencia externa, Caracas, 10 agosto 2024: www.vtv.gob.ve/veedores-internacionales-avalan-resultados-28j 

Dichiarazione degli osservatori internazionali sul processo elettorale in Venezuela 2024, 30 luglio 2024: www.pressenza.com/it/2024/07/dichiarazione-degli-osservatori-internazionali-sul-processo-elettorale-in-venezuela-2024 

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