La manifestazione indetta il 27 ottobre 1962 dalla Camera del Lavoro di Milano, sfilava con cartelli, striscioni e gli slogan “Indipendenza per Cuba”, “Cuba sì, yankee no”, “Pace, Pace”, “Disarmo”, “Fuori le basi nordamericane”.
Dopo l’arrivo in piazza Duomo del corteo, il comando della Polizia di Stato dette l’ordine di disperdere il corteo. Fu così che il terzo battaglione celere di Padova diede vita ad un carosello di mezzi blindati e si scagliava contro la testa del corteo travolgendo Nicola Giardino 38 anni, muratore, Giovanni Scalmana, 57 anni, operaio e Giovanni Ardizzone 21 anni studente di medicina, schiacciandolo contro una saracinesca.
Alla notizia della morte di Giovanni Ardizzone, i dimostranti si armavano di pietre e bastoni e si scagliavano contro le forze di polizia costringendole più volte alla ritirata. Successivamente le stesse forze di polizia davano inizio ad una caccia all’uomo per le vie di Milano ed effettuavano numerosi arresti.
Nella notte tra sabato e domenica veniva iniziato un sit-in ad oltranza sul luogo della morte di Giovanni, dove nel frattempo giungevano numerose persone con fiori e cartelli. Lunedì 29 ottobre gli operai delle fabbriche milanesi entravano in sciopero per protestare contro la sua morte mentre nelle università venivano sospese le lezioni.
Il governo cubano dedicò a Giovanni Ardizzone la facoltà di medicina dell’Università dell’Isola della Gioventù, dove studiano infermieri provenienti dal terzo mondo e una sua foto è esposta nell’aula magna di Nueva Gerona.
Il cantautore Ivan Della Mea gli dedicò una canzone, intitolata appunto “La Ballata dell’Ardizzone.
Fonte: https://it.wikipedia.org/