Saremo in tanti a Roma sabato 7 ottobre, di provenienze diverse, giovani e anziani, donne e uomini, laici o credenti, ma uniti nella stessa fedeltà alla Costituzione della Repubblica italiana, democratica e antifascista.
L’APPELLO DELL’ARCI
Pace, Ambiente, Diritti, Lavoro, Salute, Democrazia. Difendiamo la Costituzione che va attuata e non stravolta.
Viviamo un tempo drammatico e pericoloso, in un sistema che genera guerra, collasso climatico, diseguaglianze estreme e crescenti, crisi della democrazia. Dentro questa crisi di sistema anche il nostro mondo e più in generale il Terzo Settore sta rischiando una pericolosa deriva, snaturando di fatto il principio di sussidiarietà per come lo abbiamo conosciuto e indebolendo ulteriormente la funzione costituzionale dell’Associazionismo libero e democratico fondata sul mutualismo.
Per affrontare queste sfide serve un forte progetto pubblico di un’altra società, fondato sulla pace e sulla cura; sulla giustizia climatica e sociale; sui beni comuni; sulla redistribuzione della ricchezza e sulla giustizia fiscale; sul lavoro, sul reddito e sul welfare pubblico; sui diritti sociali, civili, culturali, e delle donne; sull’accoglienza; sulla democrazia e la partecipazione.
E’ il disegno iscritto nei principi fondamentali della nostra Costituzione.
Il governo Meloni, a un anno dal suo insediamento, va in direzione contraria: ogni giorno produce ulteriore diseguaglianza, frammentazione e contrapposizione sociale, e fa guerra alla pace, all’ambiente, ai lavoratori e alle lavoratrici, al salario, al reddito, alle persone povere, alla salute e alla scuola pubblica, ai diritti sociali e civili, ai migranti e alle migranti, alle donne, alla comunità LGBTQIA+, alla democrazia e ai corpi intermedi.
L’autonomia differenziata e il presidenzialismo aggraverebbero tutti questi problemi e spaccherebbero in modo irreversibile la nostra società.
Ad ottobre di dieci anni fa, Roma ospitò la grande manifestazione “La via maestra”: anche allora per difendere i principi della nostra Costituzione, che è da sempre la bussola del nostro agire sociale. Rivendichiamo e rinnoviamo quell’impegno e quella convergenza.
Solo insieme possiamo dimostrare che esiste una alternativa, e che realizzarla è possibile: facendo convergere le tante diverse culture e pratiche sociali, sindacali, culturali che ogni giorno agiamo nei nostri territori, nei luoghi di lavoro, nelle comunità locali, nelle nostre reti nazionali, europee e internazionali, nel lavoro quotidiano di milioni di persone per una società diversa, migliore e giusta. Dimostrando così che è possibile non solo resistere, ma cambiare strada davvero.