Fonte: https://caracaschiama.noblogs.org/
La relatrice speciale delle Nazioni Unite, Alena Douhan, appena tornata dal suo viaggio ufficiale in Venezuela e l’esperto indipendente di Diritti Umani e Solidarietà Internazionale Obiora Okafor, hanno presentato il rapporto sull’impatto negativo causato dalle sanzioni statunitensi sui Diritti Umani dei Paesi puniti illegittimamente dal governo di Washington.
(nel link il documento ufficiale https://twitter.com/jaarreaza/status/1367480907649671173…).
Il suddetto documento specifica che “le sanzioni autorizzate dagli Stati Uniti, sulla base degli stati di emergenza annunciati (da loro stessi), violano un’ampia gamma di Diritti Umani in Cina, Cuba, Haiti, Iran, Nicaragua, Federazione Russa, Siria, Venezuela, Zimbabwe e altri paesi del mondo, compresa la libertà di movimento e di associazione”.
“Due leggi americane in particolare, il National Emergency Act e l’International Emergency Economic Powers Act, si sono trasformate in una concessione illimitata di autorità per il presidente (statunitense) di esercitare poteri ampi e altamente discrezionali attraverso dichiarazioni di emergenza e sanzioni che violano i Diritti Umani”, hanno sottolineato gli alti funzionari.
Da parte sua, il ministro degli Esteri della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Jorge Arreaza, ha dato risalto nel suo account Twitter alla denuncia dell’ONU scrivendo: “Gli esperti delle Nazioni Unite sui Diritti Umani denunciano gli Stati Uniti per non aver rispettato i loro obblighi ai sensi del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici e li esortano a porre fine alle cosiddette emergenze nazionali, utilizzate come scusa per imporre sanzioni ad altri paesi, generando sofferenza.”
Questa settimana l’Amministrazione USA, attraverso il suo Segretario di Stato Blinken, ha ufficializzato una “proroga dello stato di emergenza” rispetto a Venezuela, Russia e Zimbabwe, che in altri termini significa proseguimento delle sanzioni illegittime in corso, condannate dal documento a firma ONU.