Due giorni fa è uscita una notizia che sarebbe dovuta rimanere segreta (su richiesta del Messico) per evitare uno scandalo politico e finanziario.
Gli Stati Uniti, attraverso la loro Banca di Esportazione e Importazione (EXIM) hanno annullato ad agosto un credito di circa 800 milioni di dollari alla statale messicana Pemex (Petróleos Mexicanos), poiché questa ha donato oltre 1 milione di barili di petrolio a Cuba, paese soggetto ad un embargo commerciale da parte degli Stati Uniti da oltre 60 anni.
Le donazioni messicane facevano parte di un rinnovato sforzo del presidente socialista Andrés Manuel López Obrador per rafforzare i legami con Cuba. In diverse occasioni il presidente ha chiesto agli Stati Uniti di revocare l’embargo commerciale contro Cuba.
La notizia è stata diffusa da Bloomberg e confermata indirettamente dalla ministra degli Esteri messicana Barcena Ibarra che ha dichiarato che “la nostra compagnia petrolifera statale sta valutando di trovare una maniera per trasformare il petrolio donato come aiuto umanitario in uno scambio commerciale. Naturalmente, qualsiasi misura di questo tipo è per evitare di violare le sanzioni statunitensi”.
L’attuale situazione finanziaria di Pemex non è delle migliori e questo gesto statunitense è un duro colpo per la compagnia petrolifera messicana.
La decisione degli USA pone l’impresa produttiva statale messicana in una situazione simile a quella dei paesi della lista nera EXIM, conosciuta come Country Limitation Program, che comprende nazioni come Bolivia, Cuba, Haiti, Nicaragua e Venezuela, tra gli altri.
Fonte: Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana