Il governo del Messico chiederà l’aiuto a 500 medici cubani “perché il Paese non ha abbastanza professionisti a causa del fatto che il sistema di corruzione ha smesso da tempo di investire in salute e istruzione”, ha ricordato il presidente López Obrador.
Durante la conferenza stampa mattutina di lunedì 16 maggio, il presidente ha criticato la posizione delle associazioni professionali e mediche “che si oppongono all’arrivo dei medici cubani ma che invece hanno permesso, negli anni del neoliberismo sfrenato, di chiudere le porte delle facoltà di medicina nelle università pubbliche a migliaia di aspiranti attraverso esami in cui se facevano 3 errori su 125 domande venivano esclusi.
Alla carenza di medici nel Paese, stimata in 50.000 posti, si aggiungono molti operatori sanitari che non vogliono andare a lavorare nelle comunità più povere e remote.
Tale è la carenza di operatori sanitari nel Paese che in molti ambulatori non hanno abbastanza specialisti.
Quando ho iniziato il mio mandato di presidente ho visitato gli 80 ospedali della IMSS, sono andato in tre ospedali nello Yucatan e nessuno aveva pediatri, ma potrei proseguire con altri esempi.
Attualmente stiamo assumendo tutti i medici messicani disponibili ma siccome sappiamo che non riusciremo a coprire l’intera rete di centri sanitari, tutte le unità mediche rurali, tutti gli ospedali, stiamo facendo questo accordo per portare 500 medici cubani.
Vi ricordo che la Fondazione Telethon aveva proposto di istallare a Tlapa, nello stato di Guerrero, il più povero del paese, un centro di riabilitazione per i bambini con disabilità, ma ha dovuto rinunciare poiché non c’era modo di aprirlo perché i medici non volevano andare a lavorare in quel luogo.
Qual è l’impegno che dobbiamo avere? Garantire il diritto alla salute.
A quei medici che si oppongono all’accordo con Cuba e che sono i conservatori, i loro sponsor, i proprietari di grandi laboratori e di cliniche private, non piace la sanità gratuita, perché considerano che la salute sia un privilegio solo per chi può permettersi di essere curato e che ha i soldi per pagare una clinica, le medicine, gli esami di laboratorio.
Eh no! La salute è un diritto.
Quanto guadagneranno i medici cubani? Gli stessi stipendi dei medici messicani.
Per prima cosa convocheremo e daremo la precedenza a tutti i medici messicani, ma abbiamo già analizzato la situazione già lo sappiamo, non ci sono specialisti messicani che vogliono andare a lavorare negli ospedali delle zone più povere, più remote del paese, non abbiamo pediatri messicani che accettano”.
Fonte:
Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana
Nel seguente link il video con la conferenza stampa completa.