Ogni giorno nel meraviglioso mondo a stelle e strisce 11 tra bambini e adolescenti vengono uccisi da armi da fuoco. In molte scuole hanno trovato un rimedio da fare inorridire. Sin dall’asilo si svolgono corsi su come comportarsi in caso entri in aula, al posto di Babbo Natale o della Befana, un uomo armato di mitra.
A questo punto vi ho detto tutto, e potrei anche chiudere qui il mio articolo, lasciandovi a riflettere su come vi sentireste, come madri e padri, o come nonne e nonni, in un simile “paradiso”. Ma visto che ci siamo diamo ancora qualche numero per rendere più chiaro questo “luogo dei sogni”, che come si sa è spesso considerato la perfetta incarnazione della libertà e della democrazia.
Secondo P. Fagan (“Sinistra in rete”. Articolo del 29 maggio 2023) negli USA 120 persone muoiono ogni giorno per ferite da armi da fuoco. Facendo un rapido calcolo sono 43.800 ogni anno. Un morto ogni 7.577 cittadini. Secondo TRUE NUMB3RS gli omicidi nel 2020 sono stati 21.500, con notevole prevalenza di giovani neri tra le vittime. A questi numeri, secondo notizie Ansa, va aggiunto (anno 2022) un uguale numero (21.500) di suicidi. Le sparatorie sono arrivate a più di 600 ogni anno almeno dal 2020. Nel 2022 la polizia ha ucciso 1183 persone (numero in costante crescita negli ultimi anni) di cui il 25% neri, sebbene gli afroamericani rappresentino solo il 13% della popolazione complessiva. In sostanza tenendo conto solo degli omicidi, si tratta di un morto ammazzato ogni 15.437 cittadini. Poco meno di 6,5 vittime per 100.000 abitanti (che rapportati ad una città come Roma farebbero circa 70 omicidi l’anno). In Italia, considerata patria di mafie e delinquenza organizzata, e giusto per fare un raffronto, nel 2022 gli omicidi sono stati 309, pari a 0,52 vittime per 100.000 abitanti (Detto tra parentesi, dato incredibilmente tra i più bassi al mondo, Decisamente meno per esempio rispetto a Francia, Germania e Regno Unito). In pratica negli USA si uccide tra 12 e 13 volte più che in Italia. E questo senza neppure considerare alcuni dati che nel paradiso della libertà yankee sono, come abbiamo visto, veramente impressionanti, e che riguardano le uccisioni compiute dalla polizia, i suicidi e le morti accidentali dovute all’uso di armi da fuoco.
Numeri impressionanti, ma poi neanche tanto se si considera che negli States su 330 milioni di abitanti circolano in mani private 400 milioni di armi da fuoco, in molti casi vere e proprie armi da guerra. In pratica più di un’arma per residente, per l’esattezza 1,2 per individuo, compresi neonati e ultranovantenni. Ma come si sa, possedere un’arma è un diritto costituzionale. Saranno o no gli USA il paese dei diritti e delle libertà?
L’unico strumento legale sperimentato contro il crimine è l’uso del diritto penale come arma d’offesa secondo la logica della legge del taglione, anzi più propriamente della legge della vendetta. Ma come si può vedere il solo risultato è quello dell’imbarbarimento sociale e del costante peggioramento della situazione. Gli Stati Uniti sono tra i 64 paesi al mondo in cui vige l’inciviltà della pena di morte. Nelle carceri vi sono 2,3 milioni di detenuti, corrispondenti al 25% della popolazione carceraria mondiale, pur rappresentando gli statunitensi meno del 5% degli abitanti della Terra. Facendo un semplice calcolo si arriva a numeri assurdi e stratosferici: un carcerato ogni 144,3 abitanti (ns. rielaborazione). Secondo il sito web “Tutto America” invece sarebbe 1 ogni 138. In pratica 726 galeotti ogni 100.000 abitanti. Record mondiale di imprigionamento con ampio distacco. Dalla stessa fonte apprendiamo inoltre che 100.000 detenuti sono in isolamento e 128.000 sono ergastolani, tra di essi almeno 300 minorenni in regime ostativo. Chi è in attesa di giudizio e non può permettersi un avvocato, a volte resta in galera senza processo per diversi anni, prima che qualcuno si degni di assegnargliene uno d’ufficio. Altro dato impressionante: I carcerati neri sono quasi sette volte più dei bianchi, pur rappresentando la popolazione di colore, come già detto prima, solo il 13% del totale dei residenti nel meraviglioso mondo d’oltre oceano. Potremmo continuare ancora a lungo con le statistiche, ma mi pare a questo punto che il senso del discorso sul sistema penale USA sia abbastanza chiaro.
Parallelamente, e probabilmente alla base, di questa barbarie sta un costante peggioramento delle condizioni di esistenza per la maggior parte della popolazione. Intanto la costante crescita della diseguaglianza sociale. Secondo l’indice Gini, che calcola il livello di distribuzione della ricchezza di un paese, gli Usa si collocano intorno al centesimo posto tra tutti gli Stati del mondo per livello di diseguaglianze (fonte Wikipedia). Ma se si considera la differenza di ricchezza tra il primo decile della popolazione, confrontato con l’ultimo decile, allora gli States sprofondano tra il 120° e il 130° posto, di gran lunga la peggiore posizione tra i paesi mediamente sviluppati. Non sarà d’altra parte un caso, a proposito di povertà, se negli USA si contano ben 580.000 senza tetto, numero tra l’altro in costante crescita. Uno ogni 572 abitanti, quasi 175 ogni 100.000. Il tasso di povertà assoluta inoltre si attesta al 15,1% della popolazione (dato del 2010, il peggiore rispetto al passato, e oggi probabilmente ulteriormente cresciuto). Un numero impressionante soprattutto se si considera che la soglia di povertà è calcolata secondo parametri molto bassi (22.000 dollari per una famiglia di quattro componenti e 11.000 dollari per i sigle. Inutile dire che anche con redditi discretamente più alti la vita resti molto difficile, anzi quasi impossibile). Va detto inoltre che per i minori di 18 anni il tasso di povertà sempre nel 2010 si attestava più in alto, addirittura al 22%. Infine il dato forse più significativo e decisamente più inquietante: l’aspettativa di vita si sta costantemente abbassando a partire dall’ultimo decennio, ed è arrivata oggi a 76,1 anni, di fatto tra 5 e 10 anni in meno rispetto ai paesi mediamente più sviluppati al mondo.
In sostanza gli USA sembra che stiano sprofondando verso l’assoluta barbarie. Che poi il modello sociale che rappresentano vada verso la catastrofe lo trovo un fatto sicuramente positivo. Una sorta di giustizia e di nemesi storica. Spero soltanto che la parte più povera della popolazione sappia riscattarsi e non abbia a soffrire eccessivamente. Temo inoltre che maggiore sarà la decadenza e più le élites nordamericane cercheranno di trascinare il mondo verso il baratro con guerre e prepotenze sempre più aggressive e ingiustificate.
Un’ultima notazione: l’Europa sembra sempre più lecchina e asservita agli interessi, e ubbidiente agli ordini, del padrone d’oltreoceano. Quasi rassegnata a seguirne l’involuzione verso la fine.
Se gli USA sono in corsa come il peggiore dei mondi possibili, l’Europa è con uguale certezza candidata al titolo di più idiota dei mondi possibili.
di Antonio Minaldi
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