Il presidente degli Stati Uniti estende per un altro anno il decennale blocco economico, commerciale e finanziario contro Cuba sostenendo che è una misura per tutelare gli interessi nazionali del su paese.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha firmato ieri l’estensione, per un altro anno, del blocco economico, commerciale e finanziario contro Cuba, attraverso la cosiddetta legge sul commercio con il nemico.
In un memorandum rilasciato dalla Casa Bianca e destinato agli uffici del segretario di Stato Antony Blinken, il presidente Biden ha sottolineato che l’estensione della misura unilaterale è basata su quella emessa il 7 settembre 2022 che estendeva il blocco per questo anno.
L’azione della Casa Bianca, varata per la prima volta nel febbraio 1962 dall’allora presidente Kennedy, estende il blocco contro l’isola caraibica fino al 14 settembre 2024.
Nel documento ufficiale, Biden ha anche esortato il segretario al Tesoro Janet Yellen a far rispettare questa misura sanzionatoria contro l’economia cubana.
L’ennesima misura sanzionatoria contro Cuba cozza frontalmente con quanto ogni anno l’Assemblea Generale dell’ONU sentenzia. Infatti dal 1992 Cuba presenta ogni anno una risoluzione intitolata “Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba” dove la stragrande maggioranza dei paesi votano a favore dell’eliminazione dell’assurda misura imposta alla isla grande.
Nella sessione del 2022 ben 185 paesi votarono a favore della risoluzione presentata da Cuba. La decisione di estendere il blocco contro Cuba per una anno ancora era purtroppo scontata, infatti la nuova amministrazione di Joe Biden, disattendendo quanto promesso in campagna elettorale, non ha in alcun modo alleggerito le sanzioni contro Cuba in vigore. Questo certifica, anche se non ce ne era bisogno, che le amministrazioni statunitensi, siano esse democratiche o repubblicane, quando si parla di Cuba si trovano perfettamente sulla stessa linea.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info