I ricercatori dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino valuteranno l’efficacia del siero sulla variante Delta e sugli altri ceppi virali in circolazione.
È in corso di sperimentazione anche in Italia il vaccino cubano Soberana Plus, sviluppato all’Istituto Finlay dell’Avana. I ricercatori del Finlay hanno avviato una collaborazione con i colleghi del laboratorio del dipartimento di Malattie infettive dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino, diretto dal virologo Giovanni Di Perri.
Il vaccino cubano per ora non viene studiato sulle persone, ma solo in laboratorio. «Stiamo valutando, su colture cellulari “in vitro” delle diverse varianti virali, la capacità dei sieri di soggetti cubani vaccinati di contrastare le crescita virale», spiega Valeria Ghisetti, direttrice del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Asl città di Torino. I ricercatori stanno quindi valutando se gli anticorpi sviluppati da chi ha ricevuto il vaccino si legano ai ceppi virali corrispondenti alle varianti in circolazione in Italia, a partire dalla variante Delta, inibendone la capacità di infettare le cellule sane.
Il vaccino a Cuba è già utilizzato su larga scala, dopo la conclusione positiva di uno studio clinico su circa 40 mila partecipanti. Il vaccino, somministrato in tre dosi, ha dimostrato un’efficacia superiore al 90% nei confronti del Covid sintomatico. Lo studio si è svolto durante l’ondata epidemica che sta ancora dilagando a Cuba al ritmo di circa settemila nuovi casi al giorno, un numero elevato rispetto alla popolazione di 11 milioni di abitanti. Sull’isola il vaccino si è già misurato sulle numerose varianti in circolazione, anche se il mix di ceppi virali è diverso da quello attualmente dominante in Europa. A Cuba domina infatti la variante “Beta”, nome in codice B.1.351. È il ceppo virale isolato per la prima volta in Sudafrica contro cui il vaccino di AstraZeneca si è già dimostrato inefficace.
Lo studio italiano su Soberana Plus punterà dunque a stabilire se, almeno sotto i microscopi dei biologi, il vaccino sia attivo contro la variante Delta. Tuttavia, anche in caso di successo il vaccino non sarà utilizzato in Italia, almeno in tempi brevi. L’Istituto Finlay per ora non ha chiesto l’approvazione del suo vaccino all’Agenzia Europea del Farmaco. Ma è in attesa di valutazione presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che funge da agenzia regolatoria internazionale. Se il vaccino fosse approvato dall’Oms, molti Paesi in via di sviluppo potrebbero essere interessati ad importarlo o a produrlo localmente. Il governo cubano, infatti, si è già detto disponibile a cedere in licenza gratuita le tecnologie necessarie alla produzione di Soberana Plus.
Di Andrea Capocci
Fonte: https://ilmanifesto.it/