26 ottobre 2018
Miami – Voglio affrontare in questo articolo l’angustioso costo umano giornaliero che impone, a milioni di cubane/i, la politica genocida del blocco.
Da dove cominciare oggi? Forse dai più anziani tra noi; penso che siano quelli che più soffrono le conseguenze di questa inumana politica. Come tutti sappiamo, i governi USA vietano, come parte del blocco, la vendita di medicine e di tutti gli altri prodotti farmaceutici, ecc., elaborati dai giganteschi consorzi USA di questa industria.
Come anche proibiscono la vendita a Cuba di questi beni ad altri consorzi farmaceutici di altri paesi associati in qualche modo ai primi; anche se qualcuno di questi prodotti avesse qualche elemento creato dall’industria farmaceutica USA; anche le materie prime di questa industria non possono essere vendute a Cuba.
A Miami, una mia cugina ha il difficile compito di prendersi cura a casa sua di sua madre di 93 anni, che è malata di cuore. Mia zia, per vivere, deve prendere almeno 15 medicine diverse al giorno. Oltre agli innumerevoli pannolini che le si deve cambiare, anche quotidianamente, affinché si senta bene, a suo agio; perché tra questi farmaci le viene prescritto un diuretico.
A Cuba, di questi tempi, questo è praticamente impossibile.
Tuttavia, a Cuba, l’età media di vita della donna è di poco superiore a 81,3 anni, mentre negli USA l’età media di vita delle donne è di 81,1 anni, molto simile a quella delle donne cubane. E questa Cuba la raggiunge nonostante tutte le difficoltà imposte dal blocco. Straordinario ed incredibile, giusto? ma vero…molto vero.
Tuttavia, potremmo immaginare quanto sia difficile per una famiglia cubana occuparsi adeguatamente un’anziana o qualunque persona malata -una madre, un padre, un figlio, una nonna, una zia, un fratello? Quanto difficile diventa per il malato donna, uomo, ragazza/o, essere curato/a adeguatamente, come richiesto dal suo stato di salute e dai suoi diritti come persona? Se, a seguito di queste brutali misure del blocco, ciò risultasse del tutto possibile.
A L’Avana, per meglio dire a La Lisa, il mia migliore amico e sua sorella hanno la responsabilità di attendere alla loro nonna, donna eccellente, di 78 anni che ha sofferto di cancro alla vescica, negli ultimi sette anni. Grazie ai risultati dell’industria farmaceutica cubana, nonostante il blocco, hanno avuto l’opportunità di arrestare, ritardare, la crescita del tumore per lungo tempo. Anche se questo non è più il caso, il tumore maligno si è diffuso al colon.
Immaginate i dolori che soffre la nonna del mio amico a causa di questa malattia?
Tra marzo 2017 ed aprile 2018 il blocco ha colpito negativamente l’economia cubana per oltre 4 miliardi di $. Si stima che durante gli ultimi sei decenni il blocco sia costato a Cuba circa 933678 milioni di $.
Può concepirsi il danno, la sofferenza, ancor più, ad una popolazione attuale di undici milioni di persone che produce la perdita, solo l’anno scorso, di 4 miliardi di $?Per tutte queste gravi carenze che il blocco impone al popolo cubano, ed in particolare nel campo della salute, medicine, in questo caso gli antidolorifici, che la nonna del mio amico richiede per alleviare i dolori causati dalla sua malattia, sono altamente limitati e disponibili solo per pazienti ospedalizzati. Questo è causato dal fatto che non si ottengono; perché il blocco impedisce che si ottengano gli antidolorifici da distribuire, praticamente gratuitamente, alle persone affette da cancro e altre malattie che richiedono questo tipo di antidolorifici.Devo segnalare che negli ultimi tempi mancano le medicine che si ottengono con le prescrizioni nelle farmacie del paese. Molte volte, per esempio, non ci sono nemmeno gli indispensabili, con la regolarità necessaria, per i malati di diabete.
Nel caso della nonna del mio amico, né lui né sua sorella possono restare con le mani in mano di fronte ad una simile tragedia; perché una tragedia è. Come neppure potremmo incrociare le braccia, chiunque di noi, si trovi di fronte ad una situazione del genere.
Ed in qualche modo il mio amico e sua sorella ricevono gli antidolorifici necessari per alleviare il brutale dolore che il cancro provoca a loro nonna.
Questa è anche una conseguenza proditoriamente premeditata della politica di blocco: attraverso una politica di genocidio cercare di ottenere lo strappo morale delle sue vittime e dell’ordine legale della società in cui vivono.
Nella Cuba socialista, una società giusta senza pari, gli anziani e gli ammalati, in generale, sono quelli che soffrono maggiormente gli effetti della criminale politica del blocco, ma per l’esasperazione e la frustrazione dell’imperialismo, cubani/e, che per sei decenni hanno sofferto tutte le conseguenze del blocco, nell’immensa maggioranza, non si arrende, né si arrenderà; benché imparino dal cuore a conoscere a fondo la natura vile e sadica dei suoi nemici.
di Andres Gomez
Fonte: http://it.cubadebate.cu/