Fonte: Rete solidarietà Rivoluzione Bolivariana
Ieri all’ONU è successo di nuovo.
Uno (Stati Uniti) si autoproclama “La più grande democrazia del mondo” e l’altro (Israele) si autoproclama “L’unica democrazia del Medio Oriente”.
Insieme costituiscono solo l’1,06% dei Paesi del pianeta e da decenni vengono messi in minoranza nella votazione contro il blocco economico statunitense illegale, in vigore da 59 anni, mai approvato da organismi internazionali e ideato per danneggiare il popolo cubano.
È una bocciatura democratica, eppure le democrazie non la rispettano.
In 184 hanno votato contro il blocco economico a Cuba, sono il 97,34% dei Paesi del pianeta, il 98,9% dei voti validi, in 3 si sono astenuti e solo 2 a favore: Stati Uniti ed Israele.
Gli astenuti sono un tris di governi appoggiati da milizie illegali di destra, o gruppi nazi, o paramilitari tagliagole o narcos: Colombia, Brasile ed Ucraina.
Almeno 2 di quei 3 fallirebbero in pochi giorni se non ricevessero più il fiume di denaro, che li tiene in vita.
Inevitabile la loro sottomissione totale, come del resto quella dei grandi media.
Dal canto suo Cuba continua a resistere e ringrazia chi ha votato “sì” alla fine del blocco economico.
Il presidente Díaz-Canel ha twittato ieri sera: “Vittoria clamorosa! Il discorso imperiale cinico, bugiardo e calunnioso è tanto immorale, spudorato e obsoleto quanto il criminale blocco. Il mondo è con #Cuba. Gli Stati Uniti sono stati isolati e non hanno diritto a sanzionare. Il nostro ringraziamento ai popoli e ai governi che ci sostengono.
184 voti favorevoli, 2 contrari e 3 astenuti. È così che il mondo reagisce alla richiesta cubana. Sono già 28 anni che il mondo rifiuta il #Bloqueo. Coloro che bloccano hanno esaurito gli argomenti. I Paesi solidali rafforzano il loro sostegno. #EliminaElBloqueo“.