Nei giorni scorsi il dipartimento di Stato Usa ha aggiornato la lista dei paesi non cooperanti alla lotta al terrorismo, rimuovendo dalla stessa l’isola socialista, ingiustamente inserita nell’elenco negli anni precedenti. Flai Cgil: “Una buona notizia, ma va rimosso il bloqueo”
L’azione del Segretario di Stato Antony Blinken segue alla riapertura delle attività diplomatiche tra il colosso Usa e l’isola di Cuba. “Quest’azione rappresenta una buona notizia per lo sviluppo delle relazioni internazionali, per un mondo che si sviluppa sull’idea di cooperazione e confronto, lontano da un modello basato sull’aggressione e l’uso della forza com’è quello attuale – commenta Andrea Coinu, responsabile politiche internazionali Flai Cgil – Ci sentiamo di chiedere un ulteriore sforzo. Cuba infatti è comunque inserita nella lista dei paesi ‘che presumibilmente sponsorizzano’ il terrorismo. Questa presunzione di colpe, elaborata unilateralmente dall’amministrazione americana, giustifica l’applicazione di sanzioni formali tutt’altro che supponibili e anzi molto materiali. Questa presunzione di colpe ad oggi è una delle premesse con cui si continua ad applicare il bloqueo all’Isola di Cuba”.
Per Andrea Coinu “è sicuramente da apprezzare il gesto distensivo dell’amministrazione americana ma va chiesto a gran voce di rimuovere i vincoli che ad oggi impediscono lo sviluppo dell’economia cubana e la possibilità di far confrontare liberamente Cuba col resto del mondo.
I fatti degli ultimi mesi ci parlano di un pianeta che non ha più bisogno di barriere e di militari che li controllano. Come a Rafah, dove quotidianamente vengono distrutti quintali di derrate alimentari pur di impedirne l’accesso alla Striscia di Gaza”.
Per la Flai Cgil “il mondo non ha bisogno di blocchi e embarghi. Ha bisogno di scambi e confronti in un nuovo corso di collaborazione politica basata sulla cooperazione e non sull’aggressività del più forte”.