“L’eredità di Simón Bolívar: il Cuore Ribelle dell’America Latina” – Pubblichiamo l’intervista all’autrice Maddalena Celano.

Copertina libro: "L’eredità di Simón Bolívar: il Cuore Ribelle dell'America Latina"

Con il suo ultimo saggio, L’eredità di Simón Bolívar: il Cuore Ribelle dell’America Latina, pubblicato da Mario Pascale Editore, Maddalena Celano offre un’analisi approfondita dell’impatto storico e ideologico del Libertador sulle dinamiche politiche attuali dell’America Latina.

In questa intervista, Celano ci guida attraverso il pensiero bolivariano, il suo significato nel presente e le sfide che il continente affronta oggi nel solco dell’eredità lasciata dal grande leader. Un viaggio tra storia, politica e resistenza, per comprendere meglio il cuore pulsante dell’America Latina.

Gianfranco Ferraris: Quest’ ultimo libro sembra essere il frutto di una grande passione e ricerca. Da cosa nasce il tuo interesse per Simón Bolívar?

Maddalena Celano: Il mio interesse per Bolívar nasce dalla sua straordinaria figura di leader rivoluzionario, visionario e uomo di profonda umanità. Bolívar rappresenta il cuore pulsante dell’ideale di unità e autodeterminazione dell’America Latina. La sua lotta non era solo per l’indipendenza, ma per un continente libero dalla dominazione esterna e capace di costruire un futuro comune di dignità. Scrivere questo saggio è stato il mio modo di rendere omaggio a un uomo che, con le sue vittorie e sconfitte, ha segnato la storia mondiale.

Gianfranco Ferraris: Nel tuo saggio esplori anche il prezzo umano pagato per l’indipendenza. Cosa ti ha colpito maggiormente durante il tuo percorso di ricerca?

Maddalena Celano: Mi ha colpito il sacrificio immenso che Bolívar e i suoi contemporanei hanno affrontato. Non parliamo solo di battaglie sul campo, ma di isolamento, tradimenti e disillusioni. Bolívar stesso ha vissuto il tradimento dei suoi ideali da parte di alcuni alleati e l’ingratitudine di chi aveva liberato. Questo aspetto umano, vulnerabile, rende il suo eroismo ancora più autentico. La sua visione di un’America Latina unita era avanti anni luce rispetto al suo tempo, ma ciò ha comportato un prezzo personale altissimo.

Gianfranco Ferraris: Qual è, secondo te, il messaggio principale che Bolívar lascia alle generazioni di oggi?

Maddalena Celano: Il suo messaggio è chiaro: l’unione fa la forza. Bolívar ci insegna che le sfide della dominazione e della disuguaglianza si possono affrontare solo attraverso la solidarietà e l’unità. È un insegnamento che l’America Latina, ma anche il resto del mondo, dovrebbe interiorizzare per costruire una società più egualitaria ed autodeterminata.

Gianfranco Ferraris: Nel tuo libro hai dedicato spazio anche a chi ti ha sostenuto nel tuo percorso. Quanto è stato importante per te avere un supporto così ampio?

Maddalena Celano: Fondamentale. Senza il sostegno morale e intellettuale di alcune persone, questo progetto non sarebbe stato possibile. Voglio ribadire il mio grazie a figure come l’ex Ambasciatrice dello Stato Plurinazionale di Bolivia, Sonia Silvia Brito Sandoval, e l’Ambasciatrice Teresa Susana Subieta Serrano, che hanno valorizzato il mio lavoro. Un ringraziamento speciale va anche a Geraldina Colotti, per il suo contributo intellettuale, e all’Associazione Italo-Cubana “Para un Principe Enano”, che ha sostenuto la diffusione del mio lavoro.

Gianfranco Ferraris: Hai detto che questo libro è un omaggio alla memoria storica e alla resilienza di un continente. Come vedi il futuro dell’America Latina oggi?

Maddalena Celano: Lo vedo carico di sfide, ma anche di possibilità. L’America Latina ha un potenziale straordinario, sia in termini di risorse che di cultura. Tuttavia, la lotta per la giustizia sociale e l’autodeterminazione è ancora in corso. Bolívar ci insegna che il cammino verso la libertà è lungo, ma vale ogni sforzo.

Gianfranco Ferraris: Nel tuo saggio affronti anche il concetto di “bolivarismo” nel contesto contemporaneo. In che modo pensi che l’eredità di Bolívar sia ancora viva nelle attuali lotte dell’America Latina?

Maddalena Celano: Il bolivarismo non è solo un’eredità storica, ma un principio guida per molti movimenti politici e sociali dell’America Latina. Il sogno di Bolívar di un continente unito e indipendente continua a ispirare leader e popoli nella loro lotta contro il neocolonialismo e l’imperialismo economico. Penso, ad esempio, ai processi di integrazione regionale come l’ALBA (Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America) o la CELAC (Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici), che cercano di rafforzare l’autonomia della regione. Il pensiero bolivariano è presente anche nelle mobilitazioni popolari per la giustizia sociale, per i diritti dei popoli indigeni e per una distribuzione più equa delle risorse.

Gianfranco Ferraris: Bolívar, come hai detto, era un visionario, ma il suo progetto di unità latinoamericana si scontrò con forti resistenze. Quali sono oggi, secondo te, gli ostacoli principali a questo sogno?

Maddalena Celano: Gli ostacoli sono molteplici e hanno radici storiche. Innanzitutto, la frammentazione politica della regione è ancora molto evidente. I governi latinoamericani spesso si trovano divisi tra interessi nazionali e pressioni internazionali, il che rende difficile un’azione comune. Poi c’è l’influenza delle potenze economiche e militari esterne, che cercano di mantenere la loro egemonia sulla regione. Infine, ci sono le élite locali che traggono vantaggio dal mantenimento dello status quo e si oppongono a qualsiasi progetto di reale indipendenza economica e politica. Bolívar stesso denunciava il rischio che l’America Latina potesse diventare vittima di nuove forme di colonialismo, e purtroppo la sua previsione si è avverata in molti casi.

Gianfranco Ferraris: Hai parlato di mobilitazioni popolari. Quali esempi recenti ti sembrano più vicini allo spirito bolivariano?

Maddalena Celano: Un esempio significativo è il movimento dei popoli indigeni in Bolivia, Ecuador e Colombia, che lotta per la sovranità territoriale e i diritti sociali. Anche le proteste in Cile per un nuovo modello economico e costituzionale incarnano l’idea di un popolo che si riappropria del proprio destino. Inoltre, la resistenza del Venezuela contro le sanzioni e le ingerenze straniere richiama lo spirito bolivariano di autodeterminazione. La lotta per l’unità e la giustizia sociale non è finita, ma assume nuove forme e nuove sfide.

Gianfranco Ferraris: Alla luce di tutto ciò, qual è il ruolo degli intellettuali e degli studiosi come te nel mantenere viva la memoria di Bolívar e dei suoi ideali?

Maddalena Celano: Credo che il nostro compito sia duplice: da un lato, fare ricerca e divulgazione per contrastare le narrazioni distorte della storia latinoamericana; dall’altro, creare ponti tra accademia e movimenti sociali, affinché il sapere non rimanga confinato nelle università, ma diventi uno strumento di trasformazione. È fondamentale anche combattere la disinformazione, che spesso dipinge Bolívar e altri leader rivoluzionari in modo riduttivo o strumentale. Studiare Bolívar non significa solo analizzare il passato, ma comprendere il presente e costruire il futuro.

Gianfranco Ferraris: Grazie per questa conversazione così ricca e appassionata. C’è un ultimo pensiero che vorresti lasciare ai nostri lettori?

Maddalena Celano: Vorrei ricordare che Bolívar ci ha insegnato a non arrenderci di fronte alle difficoltà. La sua vita è stata segnata da vittorie e sconfitte, ma non ha mai smesso di credere nel suo sogno. Oggi più che mai, il suo esempio ci invita a continuare a lottare per un mondo più giusto e libero.

Gianfranco Ferraris: Grazie, Maddalena. Il tuo libro è un contributo prezioso per chiunque voglia approfondire l’eredità di Bolívar e il futuro dell’America Latina.

Maddalena Celano: Grazie a te, Gianfranco. Spero che questa lettura possa essere uno spunto di riflessione e di ispirazione per tutti.

Gianfranco Ferraris: Ultima domanda, Maddalena. Cosa speri che i lettori portino con sé leggendo L’eredità di Simón Bolívar?

Maddalena Celano: Spero che comprendano l’importanza di preservare la memoria storica, non solo come studio del passato, ma come strumento per costruire il futuro. Bolívar ci mostra che ogni lotta, anche quella più ardua, può portare a una nuova alba. Vorrei che i lettori si lasciassero ispirare dal suo esempio e trovassero nel libro spunti per riflettere sulla loro responsabilità verso il cambiamento.

Gianfranco Ferraris: Grazie mille, Maddalena, per questa intervista così appassionante. Invitiamo tutti a scoprire il tuo nuovo libro e a immergersi nelle pagine che raccontano la storia e i sogni di un continente.

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