No, non è andato tutto bene. Il Coronavirus, che finora ha fatto più di un milione di morti nel mondo, in Italia è arrivato a fari spenti e ha fatto breccia nel nostro sistema sanitario. Vittorio Agnoletto, medico, tra i più attenti osservatori della pandemia, in questo libro indaga con rigore le cause – remote e prossime – che hanno impedito alla sanità pubblica italiana di reggere all’onda d’urto del virus: l’impreparazione degli amministratori, il progressivo abbandono dell’assistenza territoriale e la privatizzazione della sanità. “Senza respiro” analizza e mette a confronto le modalità con le quali varie regioni italiane e i Paesi europei hanno reagito alla pandemia, approfondendo il caso della Lombardia, con la cronologia degli eventi e le drammatiche testimonianze, di medici, infermieri e parenti. Ma il libro non si limita a denunciare errori, ritardi, silenzi, ambiguità: propone anche un nuovo modello di sanità, pubblica, democratica, radicata nel territorio. L’intensa prefazione di Luiz Inácio Lula da Silva – presidente del Brasile 2003-2010 – affratella in un unico grido le vittime del Coronavirus e quelle di altre odiose ingiustizie: “Vogliamo respirare!”. Con la collaborazione di Cora Ranci e Alice Finardi.